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Approfondimenti

La Bioimpedenziometria

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CONTROLLA IL PESO E MANTIENITI IN FORMA!”... è una delle linee guida redatte dall’INRAN. È una regola da rispettare, ma il numerino della bilancia è solo una stima del peso globale che non tiene conto della “composizione corporea”, fattore fondamentale per la valutazione dello stato fisico.

Valutare la composizione corporea, quindi, non significa conoscere solo il proprio peso, ma significa capire in modo oggettivo ed analitico da cosa è composto (muscolo, acqua, grasso) e come queste componenti cambiano nel tempo.

Esistono diversi metodi non invasivi, uno tra questi è la bioimpedenziometria o BIA. Attraverso la metodica BIA siamo in grado di analizzare lo stato di idratazione (valutando eventualmente stati di ritenzione idrica o disidratazione e lo stato nutrizionale), valutare la quantità di muscolo e grasso corporeo, stimare il metabolismo basale.

 

COME FUNZIONA L’ESAME DELLA COMPOSIZIONE CORPOREA CON GLI ANALIZZATORI AKERN?

La tecnica dell’analisi di impedenza bioelettrica si basa su un test semplice e non invasivo. È sufficiente applicare 4 elettrodi adesivi al soggetto disteso sul lettino.

La bioimpedenziometria misura l’impedenza offerta da un corpo al passaggio di una corrente elettrica alternata a bassa intensità e frequenza fissata; i tessuti magri conducono la corrente più dei tessuti grassi, perchè contengono una maggiore quantità di acqua e di elettrolliti.

Poichè la Massa Magra (FFM) è costituita prevalentemente da acqua, determinando il contenuto di acqua dell’organismo possiamo risalire facilemente al contenuto della FFM, e di conseguenza al contenuto di Massa Grassa (FM).

 

A COSA SERVE?

Questo esame serve all’esperto in nutrizione per:

- Identificare lo stato reale della composizione corporea all’inizio di un percorso nutrizionale, non limitandosi al solo peso corporeo ma valutando in maniera precisa la quantità e la qualità dei liquidi, cellule e grasso dei quali il corpo è composto.

- Modificare la normale alimentazione per curare, controllare o correggere errori alimentari e squilibri metabolici.

- Controllare l’equilibro idro-elettrolitico, che è la base di partenza per migliorare vitalità, tonicità  forza muscolare.

- Verificare la qualità e la quantità del peso perduto: la dieta comporta un decifit calorico a cui l’organismo fa fronte utilizzando le sue riserve energetiche, ovvero il tessuto adiposo, ma può capitare, in alcune condizioni, che venga catabolizzata anche la massa muscolare; il nutrizionista in questo caso deve modificare la dieta per arrestare questo processo. La BIA permette inoltre di mostrare i benefici della dieta anche quando la lancetta della bilancia non si muove: ad esempio un paziente che non ha perso peso può in realtà aver perso 1 kg di massa grassa ed aver aumentato di 1 kg l'acqua corporea o la massa magra.

- Monitorare la preparazione atletica degli sportivi stimandone l’incremento di massa muscolare o il ripristino della funzionalità del muscolo in seguito ad un trauma.

 

La BIA quindi è un’analisi che va a completare l’indagine del nutrizionista permettendo una più precisa stima della composizione corporea del paziente prima e durante la dieta.

 

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